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Casa Tolo-Calamida (Carrela 'e Putzu), Oliena

Nella decantazione del vino Nepente “Boinaglios”, ci piace ricordare la storia, la tipicità, il territorio e le tecniche al quale si riferisce e vuole restare fedele. In ricordo degli Avi Tolo-Calamida-Fele, che facevano arrivare dalle vigne i carri trainati dai buoi, e i “Boinaglios” li guidavano lungo le “carrelas” (strade) fino a scaricare i cesti con le uve nel cortile interno della Casa; nella capiente cantina, servitori ed amici pigiavano l’uva coi piedi nei lacos o nei tini. Solo agli albori del novecento, furono tra i primi a Oliena ad usare la pigiatrice meccanica ed i primi torchi meccanici.

Nella metà del 1800 Donna Luigia Tolo sposò il Dr Alberto Calamida (Ispettore Sanitario e “Medico dei Poveri”), e la vigna Boinaglios fu tra i terreni ereditati che la Famiglia Tolo-Calamida coltivò fino alla fine del 1900,

"...poi si uscì tutti insieme per vedere Giovanni Tolo, il più ricco possidente di Oliena. Egli raccoglie tanto vino da ubriacare per tutto l'anno un reggimento prussiano, e non sa nemmeno lui quante tanche abbia, popolate di bovi e di cavalli. Mena una vita di sardo antico; vita di cacciatore e bevitore. Lo trovammo in casa, vestito con un borghese agiato, ma col berretto sardo;..."

[Da: "Papavero" (Edoardo Scarfoglio) calendimaggio 1882]

 

Nel 2004 la vigna è stata reimpiantata dagli attuali discendenti Ledda Fele e lo stemma araldico degli Avi Tolo è stato adottato  come simbolo, ed esposto ad etichetta del vino.

       

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